Dopo essermi goduto la Thruxton R (nel post dedicato le mie impressioni) è la volta di provare una moto concepita per essere estremamente efficace su strada e non disdegnare la pista, la nuova versione di maggior cubatura di un must del marchio Tiumph: la Street Triple RS.
L'aspetto è il medesimo ed immediatamente riconoscibile, quello di una grintosa street fighter inglese, farcita di golosi accessori top gamma, dai freni agli ammortizzatori, dai quali traspare una qualità generale molto alta. Solo la livrea non mi convince moltissimo (ma sono di gusti difficili). In sella si sta anche comodi nonostante si percepisca che la postura è di quelle d'attacco, come è giusto che sia. Il cruscotto poi... è spaziale. Colorato, leggibile, intuitivo, una specie di smartphone sul manubrio.
Ma bando alle ciance, è il momento di girare la chiave, tirare al frizione ed accendere il motore e via!
Per il giro si va solo in due, l'apripista (che prende il Thruxton) ed io sulla ST. Che fortuna! Mentre trotterelliamo sulla via di maggior traffico, io cerco di capire un po' meglio il mezzo che stringo fra le gambe. Che non mi delude. Cambio, frizione, freni sono modulabili e morbidi. Il motore gira corposo, senza strappi, sembra quasi sonnecchiare, ma appena si gira la manopola del gas per un sorpasso, anche sotto giri e di terza marcia, basta un nanosecondo affinché arrivi la spinta necessaria a fare tutto con estrema grinta. Il rumore poi... poesia. Gli specchietti a lato manubrio che sul Thruxton erano funzionali, sulla ST invece non sono il massimo. Sono perfetti per guardarmi i gomiti ed imprigionarmi le mani. Tanto per cercare il pelo nell'uovo... Ma volendo si possono sostituire con quelli tradizionali. Per il resto godo come un riccio. E godo che ti rigodo ci ritroviamo già all'incrocio per la stradina in salita, così l'apripista mette la freccia, svolta ed io lo seguo con l'intento battagliero di provare seriamente il mezzo sulla strada curvosa di prima.
Dopo un chilometro di salita e le prime curve mi domando: "perché l'apripista nel turno precedente piuttosto veloce, ora girella con la Thruxton così sotto ritmo?". Poi guardo il contachilometri e mi accorgo che la velocità in realtà è identica a quella di prima. E' la Street Triple che fa sembrare tutto più comodo e tranquillo. La sua reattività, la sua agilità, il suo motore rendono tutto molto più semplice ed immediato, tanto che si raggiungono velocità notevoli senza praticamente accorgersene. In curva l'anteriore è una lama inserita nell'asfalto, ma nonostante la granitica sicurezza che si percepisce dalla ruota davanti e l'estrema stabilità in piega, la moto è facilissima da far saettare da una curva all'altra in un pif paf esaltante. Il QS poi è veramente una figata quando si esce da una curva, si vede un rettifilo si apre il gas e si inseriscono due o tre marce. E' proprio una naked da sparo di quelle con la S (guarda caso di Street...) maiuscola.
Con i peli del collo ancora ritti ed un arrapamento sempre elevatissimo, in un batter d'occhio arriviamo in cima alla salita dove troviamo un gruppo di giovani pulzelle bionde e parecchio svestite di origine nord europea che ci sorridono ammiccanti. Un covo di potta... ma il mio unico interesse è verso l'apripista al quale chiedo di regolarmi la frizione che per i miei gusti stacca tardi. E mi accorgo che la regolazione è praticamente micrometrica. Trovo lo stacco giusto per me e ripartiamo in discesa. Cara potta addio, tra le gambe ho già qualcosa di molto interessante. Regolata a mio gusto, la frizione mi sembra ancora più efficace e gustosa da utilizzare, tanto che il quick shifter potrebbe quasi (sottolineo quasi) sembrare un accessorio inutile. Anche qui mi diverto a scalare marce su marce, un po' per gli ululati provenienti dallo scarico, un po' per capire l'antisaltellamento come si comporta. Bene, devo dire.
E si torna all'ovile.
Conclusioni? La Triumph è riuscita a migliorare un progetto, quello della Street Triple, già ottimo in partenza. E lo ha fatto con intelligenza e perizia. Certo la RS costa un bel po' di euro, ma per la dotazione che ha la moto e quello che offre in fatto di guida ha un prezzo comunque molto competitivo. E' una naked veramente magnifica della quale ci si può innamorare perdutamente. Complimenti alla casa di Hinckley.