Continuando con l'avventura dei test...
Dopo essermi goduto la MT-09 (report nel post dedicato), avevo avuto notizia di un opportunità messa in campo dal concessionario Triumph di Livorno/Massa/Lucca (complimenti a loro per l'organizzazione) con la possibilità di provare tutta la gamma 2017 del marchio. Luogo del test la vecchia via Aurelia in zona Romito, quindi un bel tratto di strada a curve dove provare "seriamente" la moto.
Ancora arrapato dalla prova Yamaha , arrivo sul luogo del test ride dove ad attendermi trovo un bello stand nero e tutte le lucenti moto parcheggiate in fila e pronte a farsi cavalcare. Praticamente il solito effetto di entrare per primi in un locale di lap dance e poter scegliere tra una decina di modelle, tutte messe in fila, la bella figliuola da far danzare sul proprio tavolino. Nel momento della pubertà e senza sborsare un euro!
Insomma, capirete che i miei peli da motociclista si sono subito drizzati. In realtà avevo intenzione di provare solo la nuova Street Triple RS, ma purtroppo, al desk, mi dicono che per il giro imminente era già stata prenotata da un altro.
Però non tutti i mali vengono per nuocere. La Thruxton R era lì bella e lucente, libera e vogliosa di sgranchirsi i pistoni. Lasciarsi scappare un opportunità come questa sarebbe da fave, no!? Così firmo al volo la liberatoria e via.
Tra l'altro avevo letto un articolo dedicato proprio a lei su Superbike e ne ero rimasto molto incuriosito. Esteticamente è bella, molto bella, almeno per i miei gusti. Il serbatoio rosso, gli ammortizzatori posteriori dorati Ohlins, il blocco pinze Brembo e la sua forma classica lasciano a bocca aperta. Saliti in sella sembra di cavalcare veramente una classica sportiva anni '70: manubrio corto e spiovente, serbatoio stretto ed allungato, cromature sulle marmitte, strumentazione tonda, insomma proprio un bel vedere. A livello posturale si sta piuttosto distesi ed il peso grava un poco sui polsi, ma non abbastanza da sentire fastidio. Comunque un minimo di adattamento è richiesto se si proviene da una moto più canonica.
Avvio il motore e mi accodo agli altri partecipanti alla girata. Il primo tratto di strada è piuttosto trafficato, quindi cerco semplicemente di prendere confidenza con il mezzo, cambiando marcia, accomodandomi in sella, accelerando e frenando, tanto per capire cosa possa fare su strade più libere la bella sport heritage Triumph. Ma quando inizio a sentirmi un po' più tranquillo, l'apripista mette la freccia ed imbocchiamo una strada molto meno trafficata, in salita, piena di curve, piuttosto stretta e... GAASS!
L'apripista, in barba a quello che mi sarei aspettato, apre la manetta e ci fiondiamo sulla salita ad un ritmo molto allegro. Io non salivo su un bicilindrico 1200 da tanto tempo ed affrontare questa strada a curve secche con una moto nuova, costosa, non mia, senza conoscerla e senza conoscere la strada non è il massimo. Infatti le prime due curve le battezzo male e rischio di andare lungo, ma tutti i controlli elettronici in frenata ed in scalata mi aiutano a far sembrare il lungo solo un esibizione da smanettone.
Al resto pensa il motore, che da zero mi riporta subito a velocità consone al ritiro della patente.
La risposta è secca e anche troppo pronta e mi accorgo che la mappa è impostata sulla funzione sport. La metto a road e la risposta del motore torna più dolce, più consona ad affrontare quel tratto di strada ed alle mie capacità col bicilindrico.
Piano piano prendo confidenza anche con la ciclistica e capisco che devo girare più tondo, affidandomi poi al motore per mantenere il ritmo di chi mi precede (che guida una Street 765 RS). Così inizio a gustarmi questa moto, dal motore pastoso, fluido e pronto a rispondere alla manopola del gas senza indugi.
Arrivati in cima al "mini passo", giriamo i manubri ed torniamo indietro in discesa. Qui apprezzo l'antisaltellamento del 1200 che, nonostante io esageri scalando dalla 4 alla 1 ai primi tornanti affrontanti (è un test no?) la ruota posteriore non si blocca e riesco ad inserire l'anteriore con grande tranquillità, chiudendo la traiettoria e fiondandomi alla curva successiva con la vigorosa spinta del bicilindrico. Solo in discesa noto che i polsi, più sollecitati rispetto alla salita, alla lunga (senza abitudine) potrebbero dare qualche dolorino. Poi, arrivati nuovamente sulla grande via di scorrimento, mi godo nuovamente il mezzo in se e noto che i vari bagnanti a bordo strada si girano ad ammirare questa sport classic molto intrigante.
In sintesi, per ora (e tengo a sottolineare per ora) non è il mio tipo di motocicletta, ma è riuscita ad esercitare un grande fascino anche su di me. Esteticamente è fighissima e l'effetto specchio di fronte alle vetrine è da urlo. Ma tutta questa fighetteria non inficia le caratteristiche di moto divertente, grintosa ed anche efficace su strada. Certo va guidata più tonda di una naked da sparo come la MT-09 o la Street Triple, ma capito come gestirla ci si può godere chilometri e chilometri di asfalto con il sorriso stampato sulle labbra. O far pronunciare ai presenti del bar da aperitivo preferito un bel WOW! ad ogni vostro arrivo.