Honda CB600F Hornet (2000 - 2002)
Inviato: venerdì 5 maggio 2017, 16:01
Dopo i vari test sulle golose novità del 2017, mi è venuta in mente la folle idea di fare anche un "test drive" sulla mia Honda Hornet my 2001, mitica moto dalla quale sono partite intere generazioni di motociclisti del terzo millennio. In fondo, appena dopo l'aver raccolto un bel po' di sensazioni di guida su moto molto più moderne e con motorizzazioni all'avanguardia, quale miglior momento per poter scrivere qualcosa su di lei?
Così il giorno successivo ai test drive su Yamaha MT-09, Triumph Thruxton R e Triumph Street Triple RS ho indossato la mia tuta e sono andato a fare un bel giretto nelle strade curvose di fiducia. Salire in sella a lei è ormai cosa abitudinaria, ma noto immeditamente la dimensione del serbatoio un po' più cicciottella, la sella un po' più bassa e larga, in sintesi un assetto che definerei più rilassato rispetto alle moderne moto provate nei giorni precedenti. Cosa che, senza un termine di paragone, difficilmente avrei notato.
Acceso il motore ed innestata la prima, parto come ho fatto altre mille volte e forse più. Per strada, grazie alla mia configurazione scaccosa, si conferma moto ancora molto amata dagli adolescenti che al rombo del motore si girano ed esclamano entusiasti parole di gradimento. Wow! Fa ancora strage di cuori.
Il cambio e la frizione (a cavo) sono tutt'altra cosa rispetto ai sistemi ride by wire delle moto attuali, ma sinceramente permettono ancora un minimo sforzo delle dita alla leva ed una precisione di innesto con il piede invidiabile. Insomma, il suo mestiere lo fa ancora egregiamente. Nel trasferimento verso le vere curve mi concentro sulle sensazioni classiche di guida di una moto naked: il vento c'è ed è sempre più forte ad ogni km/h in più, nonostante il cupolino; le vibrazioni sono quasi inesistenti; il controllo al manubrio è massimo e rilassata è la postura; il motore gira fluido e senza incertezze di sorta. E' una 600 quattro in linea vecchio stile e pertanto il motore ha i pregi e i difetti di questa configurazione. E' innegabile che sotto ai 4500 giri sia piuttosto vuoto, poi sale progressivamente ed esplode sopra agli 8000, da li in poi si sente il carattere del vecchio CBR.
E' una moto che invita chiunque a percorrere chilometri e chilometri.
Mentre mi perdo nei pensieri e nei ricordi, arrivo ai piedi della salita piena di curve. Resetto il cervello da turista, avvio l'applicazione dagliene, mi accomodo in sella come i migliori piloti (della domenica) e GAS! Ormai so assolutamente cosa mi aspetta, affrontando una curva dietro l'altra, scalando e sgasando, nel classico pif paf che fa tanto godere un motociclista dall'indole smanettona, anche se non insana. I difetti ciclistici della Hornet sono sempre quelli: morbida in staccata, ondulante in percorrenza (a velocità elevate), sottosterzante in inserimento, vuota ai bassi. Però, grazie a questa "morbidezza", è anche una moto che perdona tantissimo al pilota. Quello che ora fanno traction control, anti impennata, ride by wire ecc. ecc. la Hornet lo fa meccanicamente grazie alla sua ciclistica accondiscendente, a patto di lasciarla (come me) in configurazione originale. E mentre gratto la saponetta sul ginocchio e lo slider dello stivale, mi rendo conto di quanto Honda avesse azzeccato questo progetto, ideando l'uva che la volpe può mangiare.
Commuting urbano? Lo fa. Gitarella con zavorrina al seguito? Senza problemi. Sparata tra le curve con gli amici? Ottima. Giornata in pista tra i cordoli? Non si tira indietro. Moto fai da te? Con tutti i ricambi reperibili su internet e la facilità di operare su una moto vecchio stile, la Hornet si rivela anche qui perfetta per chi ha voglia di sporcarsi le mani. Quasi una moto ideale, verrebbe da dire. E sinceramente credo che si avvicini molto ad esserlo, anche se la mancanza di un segno distintivo ne ha sancito la fama di moto con poco carattere o poco emozionale.
Questo scritto probabilmente potrebbe essere l'epitaffio alla mia motocicletta, un mezzo che rimpiangerò sicuramente appena dato via (maledetti bolli ed assicurazioni). Ritengo però che il modello in questione vivrà una seconda giovinezza quando entrerà nella categoria delle moto a fiscalità privilegiata e molti motociclisti, provate varie altre categorie di moto, tornino a cercare il family feeling dell'Honda Hornet e quindi la sostanza più che la forma. Quello che alla fine conta veramente.
Così il giorno successivo ai test drive su Yamaha MT-09, Triumph Thruxton R e Triumph Street Triple RS ho indossato la mia tuta e sono andato a fare un bel giretto nelle strade curvose di fiducia. Salire in sella a lei è ormai cosa abitudinaria, ma noto immeditamente la dimensione del serbatoio un po' più cicciottella, la sella un po' più bassa e larga, in sintesi un assetto che definerei più rilassato rispetto alle moderne moto provate nei giorni precedenti. Cosa che, senza un termine di paragone, difficilmente avrei notato.
Acceso il motore ed innestata la prima, parto come ho fatto altre mille volte e forse più. Per strada, grazie alla mia configurazione scaccosa, si conferma moto ancora molto amata dagli adolescenti che al rombo del motore si girano ed esclamano entusiasti parole di gradimento. Wow! Fa ancora strage di cuori.
Il cambio e la frizione (a cavo) sono tutt'altra cosa rispetto ai sistemi ride by wire delle moto attuali, ma sinceramente permettono ancora un minimo sforzo delle dita alla leva ed una precisione di innesto con il piede invidiabile. Insomma, il suo mestiere lo fa ancora egregiamente. Nel trasferimento verso le vere curve mi concentro sulle sensazioni classiche di guida di una moto naked: il vento c'è ed è sempre più forte ad ogni km/h in più, nonostante il cupolino; le vibrazioni sono quasi inesistenti; il controllo al manubrio è massimo e rilassata è la postura; il motore gira fluido e senza incertezze di sorta. E' una 600 quattro in linea vecchio stile e pertanto il motore ha i pregi e i difetti di questa configurazione. E' innegabile che sotto ai 4500 giri sia piuttosto vuoto, poi sale progressivamente ed esplode sopra agli 8000, da li in poi si sente il carattere del vecchio CBR.
E' una moto che invita chiunque a percorrere chilometri e chilometri.
Mentre mi perdo nei pensieri e nei ricordi, arrivo ai piedi della salita piena di curve. Resetto il cervello da turista, avvio l'applicazione dagliene, mi accomodo in sella come i migliori piloti (della domenica) e GAS! Ormai so assolutamente cosa mi aspetta, affrontando una curva dietro l'altra, scalando e sgasando, nel classico pif paf che fa tanto godere un motociclista dall'indole smanettona, anche se non insana. I difetti ciclistici della Hornet sono sempre quelli: morbida in staccata, ondulante in percorrenza (a velocità elevate), sottosterzante in inserimento, vuota ai bassi. Però, grazie a questa "morbidezza", è anche una moto che perdona tantissimo al pilota. Quello che ora fanno traction control, anti impennata, ride by wire ecc. ecc. la Hornet lo fa meccanicamente grazie alla sua ciclistica accondiscendente, a patto di lasciarla (come me) in configurazione originale. E mentre gratto la saponetta sul ginocchio e lo slider dello stivale, mi rendo conto di quanto Honda avesse azzeccato questo progetto, ideando l'uva che la volpe può mangiare.
Commuting urbano? Lo fa. Gitarella con zavorrina al seguito? Senza problemi. Sparata tra le curve con gli amici? Ottima. Giornata in pista tra i cordoli? Non si tira indietro. Moto fai da te? Con tutti i ricambi reperibili su internet e la facilità di operare su una moto vecchio stile, la Hornet si rivela anche qui perfetta per chi ha voglia di sporcarsi le mani. Quasi una moto ideale, verrebbe da dire. E sinceramente credo che si avvicini molto ad esserlo, anche se la mancanza di un segno distintivo ne ha sancito la fama di moto con poco carattere o poco emozionale.
Questo scritto probabilmente potrebbe essere l'epitaffio alla mia motocicletta, un mezzo che rimpiangerò sicuramente appena dato via (maledetti bolli ed assicurazioni). Ritengo però che il modello in questione vivrà una seconda giovinezza quando entrerà nella categoria delle moto a fiscalità privilegiata e molti motociclisti, provate varie altre categorie di moto, tornino a cercare il family feeling dell'Honda Hornet e quindi la sostanza più che la forma. Quello che alla fine conta veramente.