Nell'era del carbonio, del kevlar e di tutta la pletora di fibre sintetiche, scopro che la canapa, se filata e lavorata in un certo modo, assicura una resistenza meccanica elevatissima; Ricordate le corde di canapa? E quella è una lavorazione grossolana..
Prima dello scoppio del secondo conflitto mondiale, l'Italia era un grande coltivatore di canapa ed aveva le competenze giuste per lavorare la fibra ad alti livelli. Tutti sappiamo come si siano in seguito sviluppate le vicende storiche, e le generazioni che hanno vissuto la guerra mi raccontano degli americani come eroi arrivati dal cielo. Non posso che portare rispetto nei confronti di chi ha vissuto sofferenze da me neanche pensabili, ma mi chiedo se la loro visione della storia non sia influenzata da quel barattolo di marmellata che il soldato USA di passaggio gli ha regalato più di sessant'anni fa e che in quella situazione aveva il valore dell'oro colato. Mi chiedo se non sia stato già abbondantemente risarcito il debito che abbiamo contratto con gli americani in conseguenza agli aiuti del famigerato Piano Marshall..Ci hanno aiutato a ricostruire, o si sono costruiti una autostrada per innafiare l'Europa di greggio mediorientale, saldamente nelle mani delle Sette Sorelle, titolari di un vero e proprio cartello sui paesi produttori?
Ma perchè ho iniziato con la canapa? Perchè da quando gli americani hanno avuto diritto di parola sul nostro paese, essa (la canapa) non è stato più possibile coltivarla. E sapete perchè? Beh, il paese che risolve l'alcolismo con la proibizione (diventanto l'emblema del contrabbando e dei giovani sballati di birra nelle feste), che crede di eliminare la violenza con la pena di morte (aggiungendo morte alla morte che cresce!), ha creduto di stroncare il problema nuovo della droga, che ormai cominciava ad affacciarsi nel loro territorio e non nel nostro (dove chi moriva di fame non aveva tempo per queste cose) amputando una parte della nostra economia già devastata (avevano questo presunto timore...fa tanto stile guerra preventiva non credete?).
Il risultato è che in Europa e soprattutto in Italia la droga come fenomeno di massa e problematica sociale è arrivato proprio dagli States insieme alle loro canzoni; ci siamo affannati ad imitarli con i nostri Little Toni, Bobby Solo e con i primi nostri ragazzi tossicomani degli Anni 60..
Io mi chiedo se siamo dei liberati o dei colonizzati. Saremmo altrimeti diventati uno dei tanti paesi comunisti, ora ridotti alla fame? Credo di non potermi togliere questa curiosità.."Forse era giusto così" (tanto per citare un noto poeta contemporaneo) - meglio stare con i più forti? "forse, ma forse, ma si!"..