E' solo una sensazione, ma mi sembra che da un po' di tempo le varie case motociclistiche stiano progressivamente abbandonando la gloriosa cilindrata 600cc, categoria amatissima dagli smanettoni degli ultimi tre lustri, per approdare a qualcosa di "diverso". A parte le voci che vogliono il mondiale SS in fase crepuscolare, sono proprio le nuove cilindrate messe sul mercato negli ultimi anni ad indicare una nuova strada per le medie sportive.
Le europee Triumph con la 675 a tre cilindri, MV con una 800 3 cilindri, Ducati con la 899 hanno aperto le porte ad un mondo "medio" un po' più corposo di motore, mentre il Sol Levante si è dedicato a creare sportive di cilindrate inferiori godibilissime su strada e meno impegnative per il portafogli.
Inoltre, al contempo, i progetti delle supersportive 600 classiche sono al palo da qualche anno con riproposizioni, più o meno rivisitate stilisticamente, di modelli nati negli anni '90.
Quale sarà la via del futuro? Un aumento di cilindrata, ma con geometrie a 3 o 2 cilindri per dare più schiena ai bassi e rendere i motori più godibili su strada senza dovergli necessariamente tirare il collo ad ogni uscita di curva oppure il ritorno a cilindrate da inizio secolo, con motori 250, 350, 400, 500 installati su mezzi sportivi dal prezzo ragionevole e sfruttabilissimi sulle strade disastrate di tutti i giorni?
La certezza che ho è che i motociclisti, al momento di un reale abbandono di queste cilindrate, inizieranno a rimpiangere "quei vecchi 600 con i cavalli a 12.000 giri e gli assetti rigidi come tavole da stiro" che giravano negli anni a cavallo del millennio.
Tanto poi finisce sempre così...