L’inverno è da sempre causa di letargia nel motociclista. Il freddo e l’umidità fanno tenere le cavalcature sotto una comoda coperta in garage. Anche i più tenaci, convinti, assidui amanti delle due ruote hanno sempre un incertezza al momento di indossare il casco per affrontare qualche chilometro di strada. La domanda che rimbomba nella testa è sempre la stessa: “chi me lo fa fare?”. Nessuno. E così metti da parte il casco, indossi vestiti più comodi e vai a fare il fighetto in centro scuriosando nelle vetrine addobbate a festa per gli sconti, felice di ammirare dei jeans che costano solamente 169,00 euro invece di 189,00 di prezzo pieno... Brava fava! (scusate il francesismo).
Chi, invece, non è mai cambiato ed ha sempre il sogno nel cervello di una moto per cavallo (grazie 883), supera il momento di impasse allacciandosi il casco, sale sulla sella e mette in moto il proprio amato mezzo tenuto in garage anche per diverse settimane. Passato il momento di glaciazione testicolare (per i maschietti) dovuta alla sella sotto zero, ingrana la prima marcia e parte, incurante della sensazione di formicolio insistente alle dita delle mani che annuncia un prossimo assideramento. Rotto il ghiaccio con le sensazioni o meglio, rotte le sensazioni con il ghiaccio, il buon motociclista invernale inizia a godere appieno di quanto la moto in questo periodo può veramente concedergli.
Strade deserte. Cielo terso e di un colore azzurro indescrivibile. Una natura meravigliosa ricca di incredibili contrasti di colore. L’aria che filtra attraverso il casco è frizzante, ma pura e carica di odori piacevoli che la città ruba.
Lasciando a casa le velleità “dagliene” di chiusura gomme e saponette grattate, si riesce a godere del lato motociclistico vissuto come libertà. Abbandonata la concentrazione sul contagiri e sul punto di corda, dimenticata la foga dell’inseguire e del non farsi superare, si riesce ad essere veramente parte di ciò che ci circonda, facendosi possedere dallo spirito del viaggiare solo per il piacere di farlo.
Tornando verso casa dai uno sguardo agli ultimi panorami della giornata, dando l'arrivederci alle colline che lasci alla spalle e salutando il mare che intravedi in lontananza, già pensando con allegria alla prossima volta che potrai ripetere l’incantevole esperienza.
E’ vero che l’inverno è freddo, che le strade sono spesso umide e che il centro città è pieno di belle signorine (o bei fustacchioni) che sembrano attendere solo il vostro arrivo, ma dichiarare resa incondizionata all’inverno fa perdere uno dei lati più belli e significativi del motociclismo: godere appieno del senso di libertà che solo un mezzo a due ruote come questo può dare.
Siate furbi