Liberati o cololizzati?

Non di sola moto vive l'uomo

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Zuzz
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Liberati o cololizzati?

Messaggioda Zuzz » giovedì 18 maggio 2006, 10:04

Nell'era del carbonio, del kevlar e di tutta la pletora di fibre sintetiche, scopro che la canapa, se filata e lavorata in un certo modo, assicura una resistenza meccanica elevatissima; Ricordate le corde di canapa? E quella è una lavorazione grossolana..

Prima dello scoppio del secondo conflitto mondiale, l'Italia era un grande coltivatore di canapa ed aveva le competenze giuste per lavorare la fibra ad alti livelli. Tutti sappiamo come si siano in seguito sviluppate le vicende storiche, e le generazioni che hanno vissuto la guerra mi raccontano degli americani come eroi arrivati dal cielo. Non posso che portare rispetto nei confronti di chi ha vissuto sofferenze da me neanche pensabili, ma mi chiedo se la loro visione della storia non sia influenzata da quel barattolo di marmellata che il soldato USA di passaggio gli ha regalato più di sessant'anni fa e che in quella situazione aveva il valore dell'oro colato. Mi chiedo se non sia stato già abbondantemente risarcito il debito che abbiamo contratto con gli americani in conseguenza agli aiuti del famigerato Piano Marshall..Ci hanno aiutato a ricostruire, o si sono costruiti una autostrada per innafiare l'Europa di greggio mediorientale, saldamente nelle mani delle Sette Sorelle, titolari di un vero e proprio cartello sui paesi produttori?
Ma perchè ho iniziato con la canapa? Perchè da quando gli americani hanno avuto diritto di parola sul nostro paese, essa (la canapa) non è stato più possibile coltivarla. E sapete perchè? Beh, il paese che risolve l'alcolismo con la proibizione (diventanto l'emblema del contrabbando e dei giovani sballati di birra nelle feste), che crede di eliminare la violenza con la pena di morte (aggiungendo morte alla morte che cresce!), ha creduto di stroncare il problema nuovo della droga, che ormai cominciava ad affacciarsi nel loro territorio e non nel nostro (dove chi moriva di fame non aveva tempo per queste cose) amputando una parte della nostra economia già devastata (avevano questo presunto timore...fa tanto stile guerra preventiva non credete?).
Il risultato è che in Europa e soprattutto in Italia la droga come fenomeno di massa e problematica sociale è arrivato proprio dagli States insieme alle loro canzoni; ci siamo affannati ad imitarli con i nostri Little Toni, Bobby Solo e con i primi nostri ragazzi tossicomani degli Anni 60..
Io mi chiedo se siamo dei liberati o dei colonizzati. Saremmo altrimeti diventati uno dei tanti paesi comunisti, ora ridotti alla fame? Credo di non potermi togliere questa curiosità.."Forse era giusto così" (tanto per citare un noto poeta contemporaneo) - meglio stare con i più forti? "forse, ma forse, ma si!"..

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Re: Liberati o cololizzati?

Messaggioda Ginopilotino » giovedì 18 maggio 2006, 12:05

La canapa era LA fibra universale, negli anni 20 e 30 in Italia, la produzione era fiorente e la raffinazione del prodotto ai massimi livelli mondiali, come dici tu; la proibizione della sua coltivazione non nacque però in seguito a velleità moralizzatrici/salutistiche di amministrazioni filo americane, ma piuttosto per questioni meramente economiche, come sempre accade (guerra in Iraq :mmm: ): negli anni '20 negli Stati Uniti si stava fortemente sviluppando l'industria di materiali sintetici, con capofila la Du Pont che già in quegli anni aveva una rocciosa partnership con la Ford per parti automobilistiche, e nel secondo dopoguerra questo tipo di industria era pronto per invadere il mondo, forte dei bassi costi di produzione e delle alte performance dei materiali. Per prendere una scorciatoia nella conquista del mercato mondiale venne proibita la coltivazione della canapa, l'unico materiale che almeno nei primi anni avrebbe potuto ostacolarne la marcia, con un pretesto semplice ed efficace come la salvaguardia della salute pubblica.

Il piano Marshall invece non venne ovviamente concepito e portato avanti per beneficenza, ma neanche per inondare l'Europa del petrolio delle 7 sorelle; in quegli anni la lotta per il predominio politico-ideologico era molto più forte della questione petrolifera; il Piano per la Ricostruzione Europea prevedeva aiuti a tutti quei paesi che accettassero di introdurre regole liberistiche nella loro economia, cercando di attirare nel mondo occidentale i paesi liberati dal nazismo dai sovietici e quindi caduti automaticamente sotto la loro influenza: ovviamente Stalin pose il veto assoluto sulla questione e in quegli anni nacque la contrapposizione fra i due blocchi che diede origine, semplicisticamente parlando, alla guerra fredda.
Io, in tutta sincerità, con la conoscenza che ho della storia europea degli ultimi 60 anni, son solo contento che l?Italia abbia aderito al blocco occidentale, seppur con manovre più o meno sporche, di cui la mia coscienza può più o meno tenere conto, valutando il fatto che ho sempre potuto esprimere al mia opinione e ho sempre avuto da mangiare senza problemi, due caratteristiche fondamentali dei diritti dell?uomo che il popolo russo, per fare un esempio, non è mai riuscito ad avere contemporaneamente. E non parlo del Ciad, uno stato senza acqua, senza risorse, senza niente, parlo della Russia, la nazione al mondo più ricca di risorse naturali.
Zuzz ha scritto: Saremmo altrimenti diventati uno dei tanti paesi comunisti, ora ridotti alla fame?

Mi sento di risponderti con una certa sicurezza di sì, per quanto ci dice la storia, per quanto ci dice la matematica

Ora mi fermo perché questi argomenti, per me di massimo interesse, mi porterebbero a non lavorare una giornata intera e a scrivere un post così lungo che verrei bannato immediatamente.

Aggiungo solo che l?Eni ormai è il la sesta compagnia petrolifera al mondo, le 7 sorelle siamo noi?
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Messaggioda Drag8 » giovedì 18 maggio 2006, 12:12

rimango basito di fronte alla perfetta conoscenza della situazione del gino pilotino nazionale.. :bene:

cmq liberati .. e poi colonizzati
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Messaggioda rosix » giovedì 18 maggio 2006, 12:39

azzo qui si parla di storia economica....bello bello :bene:
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Re: Liberati o cololizzati?

Messaggioda Bendo » giovedì 18 maggio 2006, 13:26

Ginopilotino ha scritto:Ora mi fermo perché questi argomenti, per me di massimo interesse, mi porterebbero a non lavorare una giornata intera e a scrivere un post così lungo che verrei bannato immediatamente.


Negativo.
C'è spazio per scrivere...
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ImmagineBendo :bob: :bendo:
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molte osservazioni e poco ragionamento conducono alla verità."
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Messaggioda rallysta » giovedì 18 maggio 2006, 13:36

molto interessante... ma quanto ne sapete!!! grandi! :bene:




se volete fare qualche puntale con la canapa dovrei avere delle parti che mi avanzano dalle mie piantine...

:canna: :canna: :canna:

:prrr: :rido:
:rallysta: Dove passo io... Non cresce più l'erba! :ossom:

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Re: Liberati o cololizzati?

Messaggioda MarcoH03 » giovedì 18 maggio 2006, 14:19

Bendo ha scritto:
Ginopilotino ha scritto:Ora mi fermo perché questi argomenti, per me di massimo interesse, mi porterebbero a non lavorare una giornata intera e a scrivere un post così lungo che verrei bannato immediatamente.


Negativo.
C'è spazio per scrivere...


Mi associo al Bendo, scrivi a ruota Gino, che queste cose sono della massima importanza per più di uno (per fortuna). :bene:
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Messaggioda Zuzz » giovedì 18 maggio 2006, 14:41

Naturalmente la mia era una provocazione; spero che questo sia stato capito. Sul fatto degli assetti economico-politici, avrei delle riserve sul fatto che l'economia del petrolio non c'entri.
Su una cosa siamo assolutissimamente d'accordo: l'argomento così come l'ho posto è molto approssimativo e qualunquista.
Ma l'importante è che la testa batta e che si creino spunti di riflessione..
Molto interessante Gino.
Saluti

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Messaggioda Ginopilotino » giovedì 18 maggio 2006, 15:17

Zuzz ha scritto:Naturalmente la mia era una provocazione; spero che questo sia stato capito. Sul fatto degli assetti economico-politici, avrei delle riserve sul fatto che l'economia del petrolio non c'entri.
Su una cosa siamo assolutissimamente d'accordo: l'argomento così come l'ho posto è molto approssimativo e qualunquista.
Ma l'importante è che la testa batta e che si creino spunti di riflessione..
Molto interessante Gino.
Saluti


Anch'io non mi sono espresso molto bene, l'economia del petrolio è subordinata a quella che al tempo era la divisione politica del mondo che si stava delineando, le due potenze si stavano creando il loro bacino d'utenza privilegiato in cui poi avrebbero fatto il loro mercato; difatti poi quando negli anni '50 ormai le posizioni dei singoli stati si erano cristallizzate in quelli che erano la Nato e il Patto di Varsavia, la questione petrolifera assunse un importanza strategica e capitale.

Essendo ormai nota la profondità del tuo pensiero era evidente un intento provocatorio nel tuo thread, Zuzz; un ottimo spunto per spingere al gente a cercare di capire perchè oggi siamo come siamo e su quali equilibri poggia la nostra società
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TROPPA CULTURA IN QUESTO FORUM

Messaggioda ATAK » venerdì 19 maggio 2006, 19:06

se volete per abbassare il livello della discussione apro un thread dedicato all uomo del triccheballacc della fattoria, oppure uno sui campionati mondiali del lancio dello sterco :rido:


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